Acqua,
bisogna ripubblicizzare lo Stato
Il 28
luglio di 10 anni fa, le Nazioni Unite hanno riconosciuto il diritto
umano (universale, indivisibile e imprescrittibile) all’acqua
potabile e ai servizi igienici. La situazione oggi rimane drammatica:
2,2 miliardi di persone non sanno che cosa sia l’acqua potabile e
4,2 miliardi di persone non hanno accesso a gabinetti e altri servizi
igienici; più di 9 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono ogni
anno a causa di malattie causate, tra l’altro, dalla mancanza di
acqua pulita. Il lavaggio delle mani è un atto impossibile per
centinaia di milioni di persone con le conseguenze che possiamo
immaginare in questo periodo di pandemia
(https://www.un.org/fr/observances/water-day).
L’acqua idonea all’uso umano è diventata sempre più scarsa.
Fiumi, laghi e falde acquifere si stanno prosciugando a causa di
prelievi d'acqua irragionevoli, avvelenati dall’inquinamento e
dalla contaminazione (si pensi ai Pfas), soffocati dai rifiuti. La
siccità sta colpendo un numero crescente di regioni del mondo
(inclusa l’Amazzonia). La devastazione delle foreste e il degrado
del suolo hanno un ruolo determinante al riguardo. Infine, molte
grandi città costiere del mondo sono minacciate dalle inondazioni
dovute all’innalzamento del livello del mare. Giacarta è già in
fase di abbandono (Rapporto IPCC . "Oceano e cambiamento
climatico: le nuove sfide",
https://ocean-climate.org/wp-content/uploads/2019/09/fiches-DEF.pdf).
In
questo condizioni, parlare di diritto all’acqua e ai servizi
igienici è un eufemismo. Inoltre, si annuncia anche che la carenza
d'acqua è destinata ad aumentare. Tra le cause, la crescita della
popolazione mondiale è un alibi (1 milione di americani consuma più
di 80-100 milioni di indiani!) e il cambiamento climatico è
soprattutto il risultato della devastazione ambientale dovuta
principalmente al sistema tecno-economico dominante, guerriero e
violento, predatore delle risorse della Terra fino al loro
esaurimento. In un sistema profondamente disuguale come l’attuale,
la strategia della resilienza (cioé la capacità di adattarsi e di
resistere in situazione di scarsità d’acqua attraverso
l’innovazione tecnologica e importanti risorse finanziarie) non è
una soluzione per tutti. Indovinate un po’ quali paesi e gruppi
sociali saranno in grado di essere resilienti nel 2030? Si veda in
proposito: Riccardo Petrella, La sicurezza idrica per tutti gi
abitanti della Terra,
https://ilmanifesto.it/la-sicurezza-idrica-per-tutti-gli-abitanti-della-terra/
Il
concetto stesso di diritto umano all’acqua per la vita, uguale
per tutti, è stato sostituito da quello di accesso all’acqua
equo ed abbordabile.. Nel quadro dei 17 Obiettivi di sviluppo
sostenibile dell’Agenda 2030 dell'ONU, l’Obiettivo 6 riguarda
l’acqua ed è così formulato: “6.1: Entro il 2030, garantire un
accesso universale ed equo all’acqua potabile sicuro, ad un prezzo
abbordabile”. Nessun riferimento al diritto all’acqua
(https://unric.org/it/agenda-2030/
)
Se si
parla di “accesso equo ad un prezzo abbordabile” non vi è più
alcun obbligo da parte dello Stato. Ci muoviamo fuori dal campo del
diritto e ricadiamo nel campo del bisogno di acqua da soddisfare in
base all’accessibilità economica, politica e sociale dei
consumatori (famiglie, aziende). In linea di principio, il prezzo
“accessibile” è fissato dai gestori dei servizi idrici, secondo
criteri definiti dalle autorità pubbliche, al fine di garantire ai
gestori adeguati profitti finanziari. Che siano private o
“pubbliche”, le imprese gestori fanno soldi con l’acqua per
la vita! L’acqua finanzia l’acqua.
Questa
profonda mutazione culturale e politica in favore di un’ottica
produttivista e utilitarista è stata possibile grazie alla
convergenza di quattro trasformazioni strutturali: la
mercificazione della vita (tutto è diventato una merce); la
privatizzazione di tutti i beni e servizi (soprattutto la
salute); la liberalizzazione e la deregulation di tutte le
attività economiche in nome di una libera governance tra
gli stakeholders (è, fra altri, il caso della moneta) e,
infine, la finanziarizzazione dell’economia, che ha
sottomesso le decisioni sull’allocazione e l’utilizzo delle
risorse disponibili alla logica finanziaria dell’efficienza e del
rendimento immediato.
Di
conseguenza, non esistono più autentici beni e servizi comuni e beni
pubblici veri e propri. Lo Stato pubblico è sempre più
privatizzato, i suoi poteri sono stati trasferiti a soggetti privati.
Nel 1980, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha legalizzato la
brevettabilità degli organismi viventi su base privata e a scopo
di lucro. La brevettabilità degli algoritmi (Intelligenza
Artificiale) è iniziata ancora prima. Il settore privato possiede
oltre 50.000 brevetti sulla vita e altrettanti nel campo dell'IA. Nel
1992, in occasione della Conferenza internazionale sull’acqua
di Dublino in preparazione del primo Vertice della Terra di Rio de
Janeiro, la risoluzione finale ha affermato che l'acqua non deve più
essere considerata un bene sociale, un bene comune, ma un bene
economico privato, soggetto alle regole dell’economia di
mercato. La sete di acqua per la vita umana ha lasciato il posto
alla sete di acqua per le attività economiche, per la competitività
e il profitto. Peggio ancora, nel 2002, al Secondo Vertice
della Terra di Johannesburg, è stato dichiarato che alla natura
dovrebbe essere dato un valore monetario calcolando i costi e i
benefici dei servizi “ambientali” da essa forniti. Il settore
assicurativo, di fronte alle incertezze e ai rischi climatici
(siccità, inondazioni, cicloni...), è uno dei settori redditizi in
più rapida crescita. La monetizzazione della natura (nature
pricing, nature banking) e la brevettabilità degli esseri
viventi hanno ucciso ogni forma di economia del bene comune, di beni
pubblici, di economia sociale e solidale al di fuori di
microprogetti.
Il
governo delle condizioni di vita nell’interesse generale è
sfuggito alle autorità pubbliche. Addio all’effettivo diritto
universale all'acqua? Sì, se non invertiamo le situazioni e le
tendenze descritte. La società e lo Stato devono essere liberati
dalla privatizzazione e dalla finanziarizzazione. È necessario
costruire la società dei beni comuni e dei beni pubblici cooperativi
globali. È urgente costruire il sistema politico pubblico
globale basato sulla salvaguardia, la cura e la promozione della
vita e dei diritti alla vita. È necessario creare un Consiglio
mondiale per la Sicurezza Idrica È necessario ripensare il ruolo
della finanza e della tecnologia. La ri-municipalizzazione
dell’acqua è fondamentale, soprattutto se la sua gestione è
finanziata dalla fiscalità e non dai ricavi generati dalla vendita
dei servizi idrici, seppur a prezzi accessibili. Il futuro dell'acqua
e del diritto alla vita è legato ad una cultura politica e sociale
guidata dalla volontà di vivere insieme nel rispetto dei diritti di
tutti gli abitanti della Terra.
Lista
dei firmatari
Riccardo
Petrella,
Co-fondatore del Comitato Internazionale per il Contratto Mondiale
del’Acqua (Italia)
Leonardo
Boff,
Teologo (Brasile)
Luis
Infanti
de la Mora,
Vescovo, Diocesi di Aysen, « Patagonia sin represas »
(Cile)
Federico
Mayor,
Ex- Direttore Generale dell’Unesco, Presidente Fondazione Cultura
della Pace (Spagna)
Anibal
Faccendini,
Direttore “Catedra de l’Agua”, Università Nazionale di Rosario
(Argentina)
Joao
Caraça,
Co-fondatore dell’Agorà degli Abitanti della Terra, Presidente
Università di Coimbra (Portogallo)
Fondation
Danielle Mitterrand
(Jérémie Chomette, Marion Veber) (Francia)
Marcelo
Barros,
Monaco
benedettino (Brasile)
Jean-Pierre
Wauquier,
Medico,
presidente di H²O (Francia)
Roberto
Savio,
Co-fondatore dell’Agorà degli Abitanti della Terra, Fondatore di
Other
News
(Italia)
Bernard
Cassen,
Giornalista, ex- Direttore Generale di Le
monde
diplomatique
(Francia)
Sylvie
Paquerot,
Professore titolare, Università di Ottawa
(Canada)
Pierre Jasmin, Artista
per la Pace (Canada-Québec)
Roberto
Colombo,
Sindaco
di Canegrate
(Italia)
Jacques Brodeur, Edupax,
OSB (Canada – Québec),
Marcos
P. Arruda,
Dir.
PACS- Instituto Politicas Alternativas para o Cone Sur (Brasile)
Deborah
Nunes,
Urbanista,
Professore Università dello Stato di Bahia (Brasile)
Lilia
Ghanem,
Antropologa, Redattrice capo di
Badael (Francia/Libano)
Jean-Yves Proulx, » Echanges
citoyens » (Canada-Québec)
Philippe Giroul, Ecologista,
(Canada-Québec)
Sergio
et Clara Castioni,
Librai, (Italia)
Bernard
Tirtiaux,
Maestro Vetraio, scrittore, scultore (Belgio)
Maria
Palatine,
Musicista, arpista (Germania)
Pietro
Pizzuti,
Autore
e attore di teatro
((Belgio/Italia)
Andrey
Grachev,
Diplomatico (Russie)
Margherita
Romanelli,
Spécialista
in cooperazione internazionale per lo sviluppo sostenibile (Italia)
Alain
Adriaens,
Ecologista, «obiettore della crescita »
(Belgio)
Issam
Naaman,
Ex-ministro
(Libano)
Domenico
Rizzuti,
Sindicalista
settore Università/Ricerca, Forum italo-tunisino (Italia)
Alain
Dangoisse,
Dir. « Maison du Développement Durable », UCL (Belgio)
Pierre
Galand
(B),
Impegnato a capo di diverse associazioni, in particolare
l’Associazione Belgo-Palestinese et il “Centre d’Action
Laïque”, ex- senatore (Belgio)
Monastero
del Bene Comune (Paola
Libanti, Silvano Nicoletto) (Italia)
Roberto
Louvin,
Professore
di diritto comparato , Università di Trieste (Italia)
Roberto
Musacchio,
Ex-eurodéputato,
Associazione
“Altramente”
(Italia)
Jean-Claude
Garot,
Giornalista
(Belgio)
Angelo
Bonelli,
Presidente dei Verdi (Italia)
Patrizia
Sentinelli,
Presidente
di “Altramente”, ex-ministra alla cooperazione e allo sviluppo
(Italia)
Jean-Claude
Oliva, Presidente
“Coordination Eau Ile de France”
(Francia)
Cristiana
Spinedi,
Professore
Insegnamento secondario
(Svizzera)
Adriana
Fernandes,
Educatrice in pensione (Cile)
Lucie
Sauvé, Professore
titolare, Université du Québec à Montréal-UQAM (CND-Québec)
Francesco
Comina,
Giornalista, scrittore (Italia)
Ulrich
Duchrow,
Professore,
Università di Heidelberg (Germania)
Ina
Darmstaedter,
Présidente
del Festival Internazionale della Pace di Berlino
(Germania)
La
Boisselière, « Espace
citoyen d’innovation sociale » (Philippe Veniel, Melissa
Gringeau...)(Francia)
Julien
Le Guet,
« Bassines Non Merci » (Francia)
Christian
Legros,
Direttore
Belgaqua
(Belgio)
Armando
De
Negri
, Medico, rappresentante del Brasile nel Comitato dei diritti umani
dell’ONU (Brasile)
Consiglia
Salvio,
Coordinamento
Campano Acqua Bene Comune, Napoli
(Italia)
Vladimir
Mitev,
Giornalista
Barricada
(Bulgaria)
Valter
Bonan,
Assessore
ambiente e beni comuni , Comune di Feltre (Italia)
Anwar
Abou
Aichi,
Ex-ministro della cultura (Palestina)
Hassan
Chatila,
Professore di filosofia (Francia/Siria)
Bater
Wardam,
Consigliere ministeriale per l’ambiente (Giordania)
Mario
Agostinelli,
Fisico/ISPRA,
Fondatore
di ”Energia Felice”
(Italia)
Guido
Viale,
Saggista,
economista e ambientalista
(Italia)
Université
du Bien Comun
(Corinne Ducrey, Cristina Bertelli, Gilles Yovan)(
Francia)
Maurizio
Montalto,
Avvocato, ex-presidente dell’impresa pubblica dell’acqua ABC di
Napoli (Italia)
Fabrice
Delvaux, Presidente
di «Kréativa, Education au développement durable »
(Belgio)
Catherine
Schlitz, Presidente
« Présence et Action Culturelles », Angleur (Belgio)
Paul
Saiz,
Imprenditore (Francia)
Zein
Al-Abidine
Fouad,
Poeta (Égitto)
Hoda
Kamel,
Scrittore (Egitto)
Kais
Azzawi,
Scrittore,
ex-ambasciatore (Irak)
Roberto
Malvezzi,
Musicista,
scrittore
(Brasile)
Fernando
Ayala,
Diplomatico
(Cile)
Alassane
Ba,
Direttore
del « Centre Humanitaire des Métiers de la Pharmacie »
(Francia)
Amadou
Emmanuel,
Resp.
Relazioni internazionali di AMT/WAFA
(Camerun)
Guido
Barbera,
Presidente CIPSI (Italia)
Ugo
Mattei,
Professore di diritto internazionale alla University of California a
San Francisco (USA) e di diritto civile all’'Università di
Torino (Italia)
Luca
Cecchi,
Comitato
Acqua Bene Comune Verona (Italia)
Valérie
Cabanes,
Giurista in diritto internrnazionale, specie sui diritti della
natura. Co-fondatrice di “Notre affaire à tous » (Francia)
Alfonso
Pecoraro
Scanio, Presidente
della Fondazione UniVerde, Ex-ministro per l’ambiente (Italia)
Marie
France Renard,
Professore
di economia, Università di Clermont -Ferrand (Francia)
Fatoumata
Kane
Ki-Zerbo, Scrittrice(Burkina
Faso).
Lista chiusa il 23 luglio
2020 à 19h00
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