martedì 12 giugno 2018

Compte rendu de la réunion Charte du 26 mars 2018


Compte rendu de la réunion Charte
du 26 mars 2018


Présents : Marie C, Fabienne M, Marc-Oliver L, Alain A (vilain rapporteur), Noémie-Elodie-Eudoxie-Eugénie N.
Excusés : Riccardo P.


- Ordre du jour proposé par Marie adopté.
- Rapport de la réunion précédente de Philippe adopté.
- Fabienne expose les avancées du projet des Dialogues en humanité. Six agoras regroupées selon 3 lignes directrices ont été retenues (migrations, climat, démocratie, vivre ensemble, santé, justice). La préparation de la logistique avance elle aussi, avec un projet de scénographie des lieux. La communication sur les journées se développe…
- Notre groupe devra préparer un atelier dont l’objectif sera de faire avancer l’idée d’une charte pour l’humanité. Nous débattons longuement de comment organiser cela pour être attractifs, pédagogiques, pertinents. Nous réalisons que nous n’allons pas proposer une charte toute faite mais apporter notre pierre à un vaste processus, nous appuyant plus particulièrement sur le texte de Riccardo. Nous pensons solliciter l’avis des personnes qui visiteront notre atelier autour d’une question. Pour la prochaine réunion il faudra choisir entre les 3 versions voisines suivantes de cette question : « Qu’est-ce que je veux pour l’humanité ? », Quelle humanité voulons-nous pour demain ? », « Qu’est-ce que l’humanité pour moi ? ». La question sera écrite en grand sur une banderole tendue devant notre stand (besoin d’une tente/abri/teepee).
Les réponses à cette question seront collectées, soit sur des feuilles de papier (hexagonales pour créer une ruche), soit enregistrées électroniquement et projetées sur écran (Eugénie vérifie la faisabilité de cette technique pour la prochaine réunion et voit si elle peut déjà avoir des phrases pré-enregistrées).
Ceci implique que notre stand/atelier devra être ouvert durant les 2 après-midi, avec un point d’orgue (annoncé au début des DeH) d’un débat entre 14h00 et 16h00 le samedi après-midi, débat largement ouvert aux interventions du public, lors duquel Riccardo et Patrick Viveret présenteront leurs versions d’une charte/serment/appel pour une humanité meilleure.
Marie accepte d’animer ce débat.
Marc-Olivier tâte le terrain pour voir s’il y a intérêt du côté du Parlement de Wallonie-Bruxelles sur le sujet et Marie voit si les écoles de Schaerbeek étaient intéressées à organiser ce même type de discussion en classe avec les élèves.
Nous prévoirons aussi quelques documents informatifs sur le thème (synthèse des tableaux comparatifs des chartes réalisée par Marie, texte réalisé par Fabienne).


Prochaine réunion : mercredi 18 avril à 19h30, même endroit.

Nessun commento:

Posta un commento

IL FORUM INTERNAZIONALE

A Verona la prima Agorà
degli Abitanti della Terra


Sono previste 200 persone da tutto il mondo. L'incontro veronese si situa nell'ambito della campagna "L'audacia nel nome dell'umanità". L'obiettivo è quello di redigere la Carta dell'Umanità per dare fondamento giuridico all'umanità e a un nuovo soggetto di diritto: l'abitante della Terra.
Tanti i protagonisti e i testimoni.

VERONA - Meno di un mese alla prima Agorà degli abitanti della Terra. Un programma denso di tre giornate che vedrà la partecipazione di circa 200 persone da varie parti del mondo, che da oltre un anno lavorano per la campagna "L’Audacia nel nome dell’Umanità”, lanciata dall’economista italo-belga Riccardo Petrella.
Saranno presenti anche volti noti dell’impegno sociale e culturale, come l’attore Moni Ovadia, il vescovo della Patagonia cilena Luis Infanti de la Mora, il teologo della liberazione latino-americana Marcelo Barros, il filosofo Roberto Mancini, la coordinatrice del Global Justice Network Francine Mestrum, nonché testimoni del Sud, come la mediatrice camerunense Marguerite Lottin, il medico indiano Siddhartha Mukherjee e Isoke Aikpitanyi, che si è liberata dal racket della prostituzione nigeriana e vincitrice del premio Donna dell’anno 2018.

L’evento “Agorà degli abitanti della Terra” è in realtà solo il primo passo di una iniziativa più ampia che ha come obiettivo il riconoscimento dell’Umanità come attore principale nella regolazione politica, sociale ed economica a livello globale. La sfida ambiziosa di stilare la Carta dell’Umanità, si pone come reazione costruttiva alle attuali spinte disgregatrici e divisive, che stanno rapidamente allontanando le persone dal riconoscersi parte della stessa “comunità umana” e dello stesso pianeta. Spinte che hanno portato nel tempo alla mercificazione di ogni forma di vita, alla privatizzazione dei beni comuni, alla monetizzazione della natura e ad un sistema finanziario predatorio, per citarne alcune.
Ecco allora che si è creato un nuovo spazio di dialogo e confronto, dove i gruppi promotori provenienti da Italia, Belgio, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Tunisia, Canada, Cile, Brasile e Argentina, presenteranno i loro lavori e si confronteranno su nuove proposte, in sessioni plenarie e parallele, presso il Monastero del Bene Comune di Sezano, sulle colline veronesi.

L'altro ambito di lavoro di questi giorni veronesi sarà l'istituzione (per il momento simbolica) di una “Carta d'identità mondiale degli abitanti della terra”. I Comuni potranno riconoscere che tutti gli esseri umani, radicati nei loro innumerevoli luoghi di vita sono abitanti di una stessa "comunità di vita” prima di essere cittadini di singoli stati. Finora i Comuni che hanno formalmente aderito sono: San Lorenzo (Argentina), Fumane e Canegrate (Italia), La Marsa (Tunisia), Palau Saverdera (Catalonia) oltre alla rete dei Comuni solidali (Recosol) e l'associazione nazionale dei Comuni virtuosi.

I temi previsti sono le diseguaglianze, l’impoverimento e l’esclusione sociale, il disarmo del sistema finanziario, la messa al bando delle armi, i beni comuni come l’acqua, il ripensare ad una collaborazione tra cittadini e organizzazioni non governative, e nuove visioni sul cammino dell’Umanità in questa fase di transizione.

GL