sabato 7 luglio 2018

Atelier "Au nome de l'Humanité" - 30 juin/1 juillet 2018 Bruxelles - mail de Riccardo Petrella

Chers toutes et tous,
Les 30 juin et le 1er juillet dernier, dans le cadre des Dialogues en Humanitè à Bruxelles auxquels L'audace au nom de l'humanité a activement contribué, s'est tenu un atelier au nom de l'humanité en vue de la contribution aux travaux de la Charte de l'HUmanité.
Les journées ont été splendides. Grande participation populaire (voir photo)  Parc magnifique...
Le groupe de travail a distribué un texte décrivant les objectifs de l'atelier ( en annexe
La question posée aux participants à l'atelier a été "Quelle humanité voulez-vous?". Les personnes ont pu répondre après l'atelier, le samedi après-midi et dimanche après-midi,.remplissant une page A4, immédiatement exposée au public dans le parc.
101 personnes ont repondu dont 69 femmes.
Les "images" de l'humanite ayant reçu plus de 10 mentions, se sont reparties ainsi: (mots clé  établis par le gourpe)
Vivre ensemble, diversité, pluralité, universalité, intelligence collective, harmonie avec autres êtres vivants, respect mutuel  : 30  mentions
Lutte contre les inégalités, pauvreté : 20 mentions
Education : 18 mentions
Environnement : 17 mentions
Modes de gouverner, administrer la “cité”, organiser et gérer la vie en commun : 17 mentions
Migration, droit à la mobilité : 13 mentions
Paix, désarmement  : 12 mentions
Capacité d'agir : 12 mention
Au terme des Dialogies en Humanité, les organisateurs ont décide de conclure les  travaux par la lecture d'une lettre ouverte aux Dialogues que j'avais distribuée le premier jour des travaux ("Soyons audacieux"). Vous la trouverez aussi en annexe.
Deux journées de dialogues très fructueux.
Toutes mes amitiés.
(texte de l'email de Riccardo Petrella)

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IL FORUM INTERNAZIONALE

A Verona la prima Agorà
degli Abitanti della Terra


Sono previste 200 persone da tutto il mondo. L'incontro veronese si situa nell'ambito della campagna "L'audacia nel nome dell'umanità". L'obiettivo è quello di redigere la Carta dell'Umanità per dare fondamento giuridico all'umanità e a un nuovo soggetto di diritto: l'abitante della Terra.
Tanti i protagonisti e i testimoni.

VERONA - Meno di un mese alla prima Agorà degli abitanti della Terra. Un programma denso di tre giornate che vedrà la partecipazione di circa 200 persone da varie parti del mondo, che da oltre un anno lavorano per la campagna "L’Audacia nel nome dell’Umanità”, lanciata dall’economista italo-belga Riccardo Petrella.
Saranno presenti anche volti noti dell’impegno sociale e culturale, come l’attore Moni Ovadia, il vescovo della Patagonia cilena Luis Infanti de la Mora, il teologo della liberazione latino-americana Marcelo Barros, il filosofo Roberto Mancini, la coordinatrice del Global Justice Network Francine Mestrum, nonché testimoni del Sud, come la mediatrice camerunense Marguerite Lottin, il medico indiano Siddhartha Mukherjee e Isoke Aikpitanyi, che si è liberata dal racket della prostituzione nigeriana e vincitrice del premio Donna dell’anno 2018.

L’evento “Agorà degli abitanti della Terra” è in realtà solo il primo passo di una iniziativa più ampia che ha come obiettivo il riconoscimento dell’Umanità come attore principale nella regolazione politica, sociale ed economica a livello globale. La sfida ambiziosa di stilare la Carta dell’Umanità, si pone come reazione costruttiva alle attuali spinte disgregatrici e divisive, che stanno rapidamente allontanando le persone dal riconoscersi parte della stessa “comunità umana” e dello stesso pianeta. Spinte che hanno portato nel tempo alla mercificazione di ogni forma di vita, alla privatizzazione dei beni comuni, alla monetizzazione della natura e ad un sistema finanziario predatorio, per citarne alcune.
Ecco allora che si è creato un nuovo spazio di dialogo e confronto, dove i gruppi promotori provenienti da Italia, Belgio, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Tunisia, Canada, Cile, Brasile e Argentina, presenteranno i loro lavori e si confronteranno su nuove proposte, in sessioni plenarie e parallele, presso il Monastero del Bene Comune di Sezano, sulle colline veronesi.

L'altro ambito di lavoro di questi giorni veronesi sarà l'istituzione (per il momento simbolica) di una “Carta d'identità mondiale degli abitanti della terra”. I Comuni potranno riconoscere che tutti gli esseri umani, radicati nei loro innumerevoli luoghi di vita sono abitanti di una stessa "comunità di vita” prima di essere cittadini di singoli stati. Finora i Comuni che hanno formalmente aderito sono: San Lorenzo (Argentina), Fumane e Canegrate (Italia), La Marsa (Tunisia), Palau Saverdera (Catalonia) oltre alla rete dei Comuni solidali (Recosol) e l'associazione nazionale dei Comuni virtuosi.

I temi previsti sono le diseguaglianze, l’impoverimento e l’esclusione sociale, il disarmo del sistema finanziario, la messa al bando delle armi, i beni comuni come l’acqua, il ripensare ad una collaborazione tra cittadini e organizzazioni non governative, e nuove visioni sul cammino dell’Umanità in questa fase di transizione.

GL