lunedì 2 marzo 2020

Propositions de la première assemblée des habitants de la Terre en France


Propositions de la première assemblée des habitants de la Terre en France
(séances plénières et ateliers de travail)
(en attente du texte officiel)
Aiffres, Deux-Sèvres, 21-22 février 2020

Au plan local
  • Création d’une charte locale du droit de l’eau et droit à l’eau à faire signer par les élus et les candidats aux élections
  • Rendre accessible les informations aux citoyens sur les enjeux, la qualité et sur les usages de l’eau (eau potable, irrigation, eau de pluie, forage,…)
  • Création d’un organe de veille citoyenne.
  • Donner une personnalité juridique au marais poitevin. Création d’une entité juridique L’EAU/MARAIS POITEVIN/BASSIN VERSANT,
  • Encourager la plantation des arbres (essences locales)
  • Interdire les produits phyto-toxiques
  • Ressortir la carte hydraulique d’origine avec tout le chevelu des petits ruisseaux, même s’ils sont à sec de temps en temps.


Au plan européen
  • Refonder la PAC en mettant en priorité l’environnement et le vivant
  • Révision de la Directive Cadre Européenne de l’Eau 2000/60en


Au Plan Mondial
  • Création d’une convention contraignante sur l’eau au niveau de l’ONU.
  • S’attaquer aux principaux facteurs structurels qui empêchent toute solution effective durable et juste aux dérèglements systémiques actuels dans l’intérêt de tous les habitants de la Terre, à savoir: la brevetabilité du vivant et des algorithmes ; l’appropriation privée des biens communs (tels que l’eau, l’air, les semences, la connaissance) et leur marchandisation et soumission aux logiques prédatrices ; la souveraineté nationale absolue sur les ressources de la Planète ; la puissance sans limites de « hautes technologies » et de leurs producteurs.
  • Interdire l’exportation de l’eau des régions sèches à des fins commerciales.
  • Donner une personnalité juridique à l’eau pour mieux la protéger.
  • Interdire l’utilisation des produits chimiques nuisibles à la vie dans l’eau aux niveaux industriel, agricole et privé.
  • Arrêter de vendre le droit de polluer.
  • Obligation des Etats à rendre disponible l’eau pour tous les ménages
  • Interdire les produits phyto-toxiques
  • Favoriser l’information et la prévention du public (éducatif, associatif, communal).


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IL FORUM INTERNAZIONALE

A Verona la prima Agorà
degli Abitanti della Terra


Sono previste 200 persone da tutto il mondo. L'incontro veronese si situa nell'ambito della campagna "L'audacia nel nome dell'umanità". L'obiettivo è quello di redigere la Carta dell'Umanità per dare fondamento giuridico all'umanità e a un nuovo soggetto di diritto: l'abitante della Terra.
Tanti i protagonisti e i testimoni.

VERONA - Meno di un mese alla prima Agorà degli abitanti della Terra. Un programma denso di tre giornate che vedrà la partecipazione di circa 200 persone da varie parti del mondo, che da oltre un anno lavorano per la campagna "L’Audacia nel nome dell’Umanità”, lanciata dall’economista italo-belga Riccardo Petrella.
Saranno presenti anche volti noti dell’impegno sociale e culturale, come l’attore Moni Ovadia, il vescovo della Patagonia cilena Luis Infanti de la Mora, il teologo della liberazione latino-americana Marcelo Barros, il filosofo Roberto Mancini, la coordinatrice del Global Justice Network Francine Mestrum, nonché testimoni del Sud, come la mediatrice camerunense Marguerite Lottin, il medico indiano Siddhartha Mukherjee e Isoke Aikpitanyi, che si è liberata dal racket della prostituzione nigeriana e vincitrice del premio Donna dell’anno 2018.

L’evento “Agorà degli abitanti della Terra” è in realtà solo il primo passo di una iniziativa più ampia che ha come obiettivo il riconoscimento dell’Umanità come attore principale nella regolazione politica, sociale ed economica a livello globale. La sfida ambiziosa di stilare la Carta dell’Umanità, si pone come reazione costruttiva alle attuali spinte disgregatrici e divisive, che stanno rapidamente allontanando le persone dal riconoscersi parte della stessa “comunità umana” e dello stesso pianeta. Spinte che hanno portato nel tempo alla mercificazione di ogni forma di vita, alla privatizzazione dei beni comuni, alla monetizzazione della natura e ad un sistema finanziario predatorio, per citarne alcune.
Ecco allora che si è creato un nuovo spazio di dialogo e confronto, dove i gruppi promotori provenienti da Italia, Belgio, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Tunisia, Canada, Cile, Brasile e Argentina, presenteranno i loro lavori e si confronteranno su nuove proposte, in sessioni plenarie e parallele, presso il Monastero del Bene Comune di Sezano, sulle colline veronesi.

L'altro ambito di lavoro di questi giorni veronesi sarà l'istituzione (per il momento simbolica) di una “Carta d'identità mondiale degli abitanti della terra”. I Comuni potranno riconoscere che tutti gli esseri umani, radicati nei loro innumerevoli luoghi di vita sono abitanti di una stessa "comunità di vita” prima di essere cittadini di singoli stati. Finora i Comuni che hanno formalmente aderito sono: San Lorenzo (Argentina), Fumane e Canegrate (Italia), La Marsa (Tunisia), Palau Saverdera (Catalonia) oltre alla rete dei Comuni solidali (Recosol) e l'associazione nazionale dei Comuni virtuosi.

I temi previsti sono le diseguaglianze, l’impoverimento e l’esclusione sociale, il disarmo del sistema finanziario, la messa al bando delle armi, i beni comuni come l’acqua, il ripensare ad una collaborazione tra cittadini e organizzazioni non governative, e nuove visioni sul cammino dell’Umanità in questa fase di transizione.

GL