Alla
ricerca di un « patto sociale » fra tutti gli
abitanti della Terra
Alcuni
spunti
Riccardo
Petrella (*)
Abstract
A.
Principi e regole del patto guerriero che ha fallito
1.
La vita
La
condizione umana oggi è lungi dal rispondere ai valori affermati
nelle costituzioni della stragrande maggioranza degli Stati del mondo
e dei principi fondatori dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Le società umane sono sempre di più ineguali in termini sociali,
economici e politici al loro interno e fra loro a causa non solo di
una economia ingiusta e violenta fatta per i più forti, i più
predatori, ma anche di una società dominata dal culto della
sopravvivenza via la conquista, la guerra, il dominio. In questo
contesto, la scienza e la tecnologia sono messe al servizio della
sfruttamento delle risorse per la produzione della potenza e
dell’arricchimento dei dominanti. Il loro obiettivo non é la vita
e il diritto alla vita di tutti gli esseri umani né la salvaguardia
e cura della vita delle altre specie viventi del pianeta Terra (vedi
i disastri ecologici globali e gl alti livelli di « rischio
esistenziale » raggiunti da migliaia e migliaia di specie
viventi e da interi eco-sistemi quali foreste, fiumi, laghi,
ghiacciai, le città…).
Il
sistema oggi dominante non promette di mettere fine alla guerra. Anzi
annuncia che le guerre dell’acqua, dei semi, degli algoritmi, dei
terreni fertili, dei farmaci, delle università….si
moltiplicheranno e saranno ancor più dure di quelle del passato. Né
promette di arrestare la corsa alla tecnologizzazione sempre più
potente della guerra perchè già ora il
settore della guerra rappresenta uno dei principali
settori economici
più redditizzi e
« portatori di crescita economica »
dopo il settore informatico
e dei medicinali.
2 Le regole
L’economia
(oikos
nomos) riguarda
le regole del luogo di vita, « le regole dalla casa ».
Oggi le regole che dominano sono : tmercificazione di ogni forma
di vita, il valore delle cose è determinato dallo scambio
« commerciale »
misurato in termini monetari (il prezzo). Questo definisce l’utilità
di un bene e/o di un servizio datagli dai soggetti economici,
pubblici, privati, indivuali, collettivi. Il valore aumenta in
(*)
Professore
emerito
dell’Università Cattolica di Lovanio (B). Promotore
dell’Iniziativa Internazionale « Dichiariamo Illegale la
Povertà » (DIP). Autore (ultimo libro) di Nel
nome dell’umanità. Un
patto sociale mondiale
per tutti gli abitanti della Terra, Edizioni Il margine, Trento,
ottobre 2017
funzione
della rarità e della desiderabilità del bene/servizio. Rivalità
ed esclusione deteminano l’accesso, l appropriazione e l’uso
dei beni e dei servizi in funzione dell’ottimizzazione del valore
creato dal bene/servizio. La competitività sui mercati detti
« liberi »
è il principo
di
selezione dei beni e servizi che valgono e
dei
soggetti che possono sopravvivere e possedere.
Tutto é risorsa (comprese
le « risorse umane ») per
l’ottimizzazione
del rendimento per il capitale esistente o da creare. Nell’economia
odierna non vi sono diritti. Il solo diritto ammesso è il diritto
di proprietà privata e connessa libertà d’investimento e di uso.
Il principale motore che dà energia alla competitività
é la sopravvivenza della proprietà/ricchezza
acquisita/conquistata
sui
mercati sempre più globalizzati . A
tal fine, il ruolo decisivo maggiore è svolto dall’innovazione
tecnoscientifica e manageriale
oramai
in prevalenza sotto il controllo di potenti
soggetti « industriali »
e finanziari mondiali privati.
La
politica riguarda
l’insieme delle regole concernenti
le relazioni tra i membri della polis
(la « città ») e
tra i
sistemi di città (gli Stati). L’architettura e l’ingegneria
della politica sono oggi ( da più di due secoli) centrate sulla
sovranità « nazionale » degli Stati e sulla sicurezza
« nazionale ». Nessun altro soggetto « politico »
ha poteri sovrani superiori agli Stati « nazionali »
(eccezion fatta per altri soggetti costruiti dagli Stati cui questi
delegano competenze e poteri « sovranazionali( via Trattati,
convenzioni, istituzioni…). Anche in questo
caso,
il principio dominante resta l’idea
che la politica del mondo - le regole del vivere sociale su scala
mondiale -
deve fondarsi sul
multilateralismo interstatale inergovernativo. In questi ultimi
quaranta anni abbiamo assistito al rafforzamento del multilateralismo
ineguale (fra inuguali) anche perché vi è stato un forte processo
di privatizzazione del potere politico pubblico a favore di soggetti
privati , quali le imprese mutlinazionali
e i mercati finanziari
globalizzati. Si pensi alle
grandi ondate di
liberalizzazione, deregolamentazione, privatizzazione,
finanziarizzazione della quasi totalità dei beni e servizi comuni
pubblici perché
essenziali ed insostituibili per la vita ed il vivere insieme (acqua,
energia, alloggio, suolo urbano, trasporti collettivi, educazione,
sanità, sicurezza sociale, servizi civili….) eccezion fatta per la
difesa, la polizia , la magistratura (per il momento)….Il tutto si
è tradotto in un indebolimento considerevole della
democrazia rappresentativa nazionale (quella inter-nazinale è stata
finora insignificante) a detrimento anche delle poche forme di
democrazia diretta e delleforti tradizioni di democrazia locale.
3.
Alcuni « indicatori » del fallimento del patto guerriero
-
Uno studio pubblicato su Science news (gennaio 2015) ha mostrato che 4 miliardi di persone vivono in zone ad elevata scarsità di acqua potabile ed accesso irregolare, non continuo e qualitativaemnte insufficiene per la vita, allorché nel 1981 lanciando il primo decennio internazionale dell’acqua, l’ONU aveva affermato che tutti gi esseri umani avrebbero dovuto avere accesso all’acqua potabile nel 1991. Questo obiettivo è stato spostato al 2030 nella nuova agenda mondiale dell’ONU sui 17 obiettivi dello sviluppo sostenibil 2030 ;
-
Ad ad un ritmo di circa 5000 bambini al di sotto dei sei anni morti ogni giorno per malattie dovute all’assenza di accesso minimo vitale all’acqua potabile, abbiamo registrato negli ultimi venti anni la morte di circa 40 milioni di bambini ;
-
Secondo il rapporto 2016 di Oxfam International sulle inuguaglianze nel mondo , 62 persone possedevano nel 2015 la stessa quantità di ricchezza monetaria della metà della popolazione mondiale più povera ;
-
Quasi 30 % delle transazioni finanziarie efettuate nelle principali borse del mondo sono dette ad alta frequenza, cioè al millionesimo di secondo. La finanza non ha più tempi umani. E’ fuori dalle relazioni umane ;
-
Nel 2015, la fortuna personale di Bill Gates aumento’ di 15 miliardi di dollari USA ,senza alcun lavoro da parte sua ma a seguito dell’aumento del valore delle azioni di Microsoft da lui possedute. In Italia, un insegnante di scuola elementare guadagna dopo dieci anni di attività circa 1.500 euro netti mensili, cioé 18.000 euro l’anno. Il che significa che ci vuole un lavoro di un anno di circa 940.000 insegnanti (o 940.000 anni di lavoro per un insegnante) per giungere allo stesso guadagno, senza lavoro, di Bill Gates Si tratta di cifre senza senso, fuori di senso, contro senso.
B.
Principi e regole del « patto sociale » da costruire fra
tutti gli abitanti della Terra
1.
La vita
Nella logica del « patto
sociale », l’imperativo di base cui l’umanità deve
rispondere è la salvaguardia e la promozione della sicurezza di
esistenza di tutti gli esseri umani e delle altre specie viventi.
L’imperativo significa assicurare il rispetto dei due processi
fondamentali della vita : la rigenerazione e la
diversificazione. L’umanità è il destinatario primario
dell’imperativo perché gli esseri umani hanno preso coscienza
negli ultimi decenni di tre realtà :primo, che tutti gli esseri
umani fanno parte di una stessa specie vivente, la specie umana,
l’umanità ; secondo, che la specie umana, l’umanità, pur
essendo distinta dalle altre specie viventi fa parte dell’evoluzione
e della storia della stessa comunità globale della vita sulla
Terra ; e terzo, che fra tutte le specie viventi , l’umanità
è la sola specie capace di distruggere la vita della Terra nella sua
integrità. Da qui, la presa di coscienza di essere la sola specie
vivente che puo’ e deve assumere la responsabilità della cura e
della salvaguardia dell’esistenza della vita globale.
Nell’esercizio di questa
responsablità, l’umanità deve farsi guidare da sei principi
ispiratori : il principio di vita strictu senso (la vita è un
valore assoluto in sé, per questo occorre abolire la legalità
della brevettabilità del vivente a titolo privato e a scopo di
lucro), il principio della giustizia (in tutte le sue
declinazioni.Le società ingiuste creano il dominio, la violenza,
l’esclusione), il principio dell’eguaglianza di tutti gli esseri
umani rispetto ai diritti e doveri (nessuna ineguaglianza rispetto ai
diritti é tollerabile o eticamente accettabile. L’accaparramento
delle acque e delle terre è inammissibile,
come lo è la
monetizzazione della natura), il principio della cittadinanza
(nessuno è clandestino sulla Terra. Occorre instaurare la Carta
d’Identità Mondiale), il principio della democrazia (tutti
devono essere protagonisti diretti delle decisioni relative alla vita
ed al vivere insieme), il principio della pace (la guerra non risolve
nessun problema. Mettere fuori legge la produzione delle armi ed il
loro commercio)
2.
Le regole
L’umanità non esiste in
quanto soggetto giuridico e politico dotato di diritti, doveri e
responsabilità. Pertanto, la priorità assoluta deve essere data a
quei processi che consentono di dare gradualmente forma concreta e
competenze e poteri effettivi , reali, all’umanità in quanto
attore chiave della regolazione politica, economica, sociale e
culturale della vita e del vivere insieme a livello planetario. Cio’
in complementarietà e sussidiarità agli altri attori esistenti ai
vari livelli dell’organizzazione della vita delle comunità umane.
Tre i processi necessari :
-
processi di coscientizzazione e di allerta : si propone l’organizzazione di « Agoras degli abitanti della terra » e di « Agoras delle agenda dell’umanità » , sulla falsariga anche, per esempio, degli incontri promossi da Papa Francesco con i movimenti sociali e l’adozione di una « Carta dell’Umanità. Dalla Carta della Terra alla Carta della Vita » (primo pezzo di un processo costituente dell’umanità) ;
-
processi di riconoscimento e sperimentazione : la priorità deve essere data alla costituzione del Consiglio di Sicurezza dei Beni Comuni Pubblici Mondiali , riconoscendo come primi beni comuni pubblici mondiali l’acqua, le sementi, la conoscenza e concepire un sistema finanziario pubblico appropriato (vedi sotto). Su questa base promuovere una nuova economia locale e planetaria del lavoro e delle produzione di beni e servizi essenziali alla vita ed al vivere insieme nella giustizia, nel rispetto dei diritti e della dignità, e la sallaguardia dell’integrità della vita sulla Terra
-
processi d’istituzionalizzazione e di valutazione : fra questi, la ratifica del trattato internazionale d’interdizione delle armi nuclerari approvato il 7 luglio 2017 da 122 Stati dell’ONU ; la riinvezione delle banche di risparmio e di credito pubbliche locali e la creazione di un Consiglio Monetario dell’Umanità sotto la responsabilità dei poteri pubblici .Organizzazione di un referendum mondiale sull’umanità, al fine di valutare il livello di coscientizzazione e di desiderabilità in seno all’opinione pubblica mondiale relativamente all’istituzionalizzazione dell’umanità in quanto attore chiave della regolazione mondiale.
3.
Come ?
Valorizzando e basandosi su
quanto già in atto ad opera della società civile e da parte di
alcuni governi e organizzazioni internazionali
intergovernative e non governative in particolare in tre campi :
-
la mobilitazione per la messa al bando della guerra, di tutte le guerre
-
la lotta contro i fattori strutturali generatori dei processi d’impoverimento nel
mondo
( per un sistema di sicurezza sociale generale plurale,
decentralizzata,
al di là
dell’urgenza, della compassione e e dell’assistenza
caritatevole)
-
la trasformazione radicale dell’attuale sistema finanziario dominante (inefficace, instabile, speculativo, predatorio, ingiusto, disumano, criminale...),
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