Agorà degli abitanti della terra (13-16 dicembre 2018
a Palau Saverdera, Catalogna / Spagna)
Relazione sullo stato di avanzamento dei gruppi di lavoro sulla "Carta dell'umanità"
(RP 30 maggio 2018)
1. Promemoria. Perché un'Agora degli abitanti della Terra?
Se la globalizzazione dell'economia dominante continua a prevalere, e in direzione sbagliata, sempre meno gli abitanti della Terra saranno in grado di partecipare alle decisioni riguardanti l'umanità e la vita.
Le conquiste democratiche raggiunte fino agli anni '80 sono oramai solo un ricordo.
Il futuro del mondo non può essere lasciato all'arbitrarietà e al dominio di una cerchia sempre più piccola di potenti gruppi sociali e interessi privati che combattono tra loro per il loro potere e il loro arricchimento, nello stile "America prima", "Gran Bretagna prima", "Cina prima".
I diritti delle persone, delle comunità umane, dei popoli sono sempre più disprezzati, negati. L'umanità è ridotta a pezzi, esiste solo nella mente di poeti, cantanti, sognatori.
In questo anno 2018, celebriamo il 70 ° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Gli abitanti della Terra devono rivendicare la forza della vita, della libertà e della giustizia acquisite attraverso i diritti conquistati nel 19° e nel 20°secolo.
Devono dotarsi di istituzioni e mezzi per assumere il potere di governare il loro futuro comune su base pluralistica, cooperativa e partecipata tra comunità "locali".
La sicurezza dell'esistenza e il buon vivere insieme sono un affare collettivo, comune, globale.
A tal fine, un gruppo di europei, allargato negli ultimi mesi a persone provenienti da altri paesi in Europa, America Latina, Nord America, Africa e Asia, ha lanciato in dicembre 2017 un programma d'azione "L’Audacia in nome dell'umanità" il cui obiettivo è promuovere la sensibilizzazione e la mobilitazione dei cittadini sulla necessità e l'urgenza di riconoscere l'umanità come attore chiave della regolamentazione politica, economica e sociale globale.
In effetti, solo l'umanità, in quanto tale, può parlare e agire efficacemente per cambiare il mondo nell'interesse e la salvaguardia della vita della Terra e di tutti i suoi abitanti (tutte le specie viventi incluse).
In questo contesto, la prima azione avviata è la convocazione dell'Agorà degli abitanti della Terra.
2. Cos'è l'Agorà degli Abitanti della Terra (AAT)?
Come la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, già in movimento da Madrid, e il Jai Jagat, da Rajghat, Nuova Delhi, che convergerà nel 2020 a Ginevra, è un processo autonomo, spontaneo, d’incontro tra una molteplicità di piccoli gruppi di persone o di associazioni di vari paesi del mondo che desiderano partecipare alla costruzione del futuro dell'umanità attraverso idee, esperienze diverse, e proporre azioni di cambiamento del presente, aprendo nuovi orizzonti di convivenza.
Gruppi che non hanno paura di concepire cambiamenti radicali, utopie concrete da realizzare.
Secondo quali priorità? In quali aree? A quali orizzonti? Come? Nessuno può dirlo.
Il campo del divenire è aperto. Spetterà all'AAT avviare il processo di dialogo, scambio, condivisione, il tutto in una prospettiva specifica e originale: contribuire ai processi di consapevolezza e mobilitazione dei cittadini per il riconoscimento del l'umanità come attore responsabile a livello globale per il divenire eco-integrale della vita della Terra, salvaguardando e promuovendo i diritti di tutti gli abitanti della Terra.
In questa prospettiva, l'Agorà degli Abitanti della Terra persegue due obiettivi principali:
- il primo, contribuire al processo di costruzione dell'umanità esaminando e sviluppando nuovi orizzonti per cambiare il futuro e, a tal fine, approvare un documento di orientamento di base, una "Carta dell'umanità" o « Carta del cammino umano ». "La" Carta "riprenderà i grandi valori affermati e vissuti dall'umanità fino ad oggi, ed esprimerà le visioni e le utopie concrete degli abitanti della Terra di oggi al fine di realizzarli, quindi può essere uno strumento di riferimento per i processi di costruzione dell'umanità per i prossimi 15-20 anni;
- il secondo, per promuovere la parziale realizzazione di quanto sopra, lanciare l'iniziativa « Abitante della Terra – Carta d’Identità Mondiale ‘ "Earth Inhabitant - Global Identity Card" promossa da una rete di comuni / municipalità (o comunità locali) dei vari continenti, incentrata sul rilascio da parte dei Comuni ai loro abitanti di una Carta d'identità mondiale come "Abitante della Terra".
La carta non avra' nessun valore legale formale e non può essere considerata una nuova forma di passaporto. Avrà un valore di grande importanza soprattutto sul piano simbolico umano e sociale. I Comuni riconosceranno che tutti gli esseri umani, radicati nei loro innumerevoli luoghi di vita (oikos), sono gli abitanti della Città-Terra e, quindi, membri della stessa "comunità umana" e della stessa comunità di vita. della Terra, ancor prima e oltre ad essere cinese, brasiliano, finlandese, greco, tunisino, kazako, giapponese, senegalese, colombiano, ungherese, americano, russo, argentino, inglese, francese, ugandese ......
3. I gruppi di lavoro sulla Carta dell'umanità
Per preparare e facilitare i dialoghi e gli scambi che culmineranno nell'Agora di dicembre nella "Carta dell'Umanità", è stato convenuto di istituire gruppi di lavoro, aperti, in piena libertà riguardo il formato, la composizione e i temi, il cui compito sarà quello di fornire all'Agorà idee, suggerimenti e proposte riguardanti i contenuti della "Carta" e il suo ruolo.
I seguenti gruppi sono già al lavoro in:
Argentina sotto il coordinamento di Anibal Faccendini, Università di Rosario. In collaborazione con l’Università della Patagonia, il gruppo ha organizzato due incontri il 21 e il 23 maggio nella Patagonia argentina a Chubat e Esquivel-Tradelin in cui hanno preso parte rappresentanti delle chiese cattoliche e luterane, del mondo della scuola (primaria e secondaria) e degli amministratori locali. Il loro campo di interesse: la lotta contro le disuguaglianze, l'impoverimento, la negazione della democrazia e il rispetto per gli altri. Il gruppo ha anche pubblicato un volantino sulla Carta dell'umanità invitando chiunque a scrivere le proprie idee.
Belgio sotto il coordinamento di Fabienne Minsart (Les compagnons de la transition) e Marie Corman, a Bruxelles. Il gruppo (circa 8 persone) ha scelto di lavorare sui temi della percezione dell'umanità da parte dei cittadini e delle priorità di azione. A tal fine, organizzerà un seminario sulla Carta alla fine di giugno nell’ambito dei "Dialogues en Humanités" a Bruxelles e continuerà il suo lavoro alla luce dei risultati del workshop.
Brasile a) sotto il coordinamento di Marcelo Barros, si è formato a Salvador de Bahia un gruppo composto da quattro piccoli gruppi attivi nella lotta contro la disuguaglianza e l'impoverimento. Marcelo Barros è anche attivamente coinvolto nell'organizzazione della riunione latinoamericana sulla Carta che si terrà in Cile (vedi Cile)sull'AAT. Contatti con gruppi a Cuba ;
b) sotto il coordinamento di Ivo Poletto e Marcos Arruda a Brasilia e Rio de Janeiro. Il lavoro si concentra sul problema delle continue trasformazioni che stanno distruggendo il progresso sociale, ambientale e politico dagli anni '90 e restituendo il potere alle logiche devastanti delle relazioni sociali e dei rapporti tra gli esseri umani e « la natura ».
Cile sotto il coordinamento di Luis Infanti de la Mora, Aysén, Patagonia settentrionale. L'attività chiave del gruppo è l'organizzazione a metà agosto di un incontro latinoamericano sulla AAT di due giorni in Cohaique e Santiago, sulle strategie da proporre in materia di divenire dell'umanità, contro ogni forma di disuguaglianza e ingiustizia. Anibal Facendini, Marcelo Barros e. altri "attivisti" di 6-7 altri paesi AL parteciperanno all'incontro, che mira a "portare" un approfondito contributo "continentale" all'Agora di dicembre.
Francia a) sotto il coordinamento di Riccardo Petrella UBC, Parigi. Il gruppo, formato all'interno dell'Università del Bene Comune (UBC) di Parigi, ha appena condotto un seminario sulla Carta il 26 maggio a Parigi ed ha scelto di concentrarsi sulla questione dei Beni Comuni Pubblici Mondiali (BCPM). Il seminario ha confermato che le domande, le opinioni e le divergenze riguardanti i BCPM sono considerevoli e si stanno accumulando. Essi sollevano problemi importanti riguardanti la vita, il diritto alla vita, il diritto umano a questi beni, ma anche il diritto di questi beni alla vita, la questione dell'appropriazione / proprietà, la definizione del loro valore, la sovranità degli Stati, popoli, comunità indigene, cittadini, il finanziamento pubblico dei loro costi collettivi. Eppure i BCPM sono condizioni necessarie e indispensabili per l'umanità e il suo futuro ;
b) sotto il coordinamento di Jean-Pierre Wauquier, Clermont Ferrand. Il tema principale del lavoro del gruppo sarà sugli aspetti della pluralità culturale (e religiosa) e, in particolare, il rapporto tra l’Europa e l’Africa francofona.
Italia a) coordinato da Paola Libanti Monastero del Bene Comune, Sezano / Verona e Paolo Cacciari, Venezia. Nel gruppo partecipano tra 30 e 40 persone. Molte questioni, tra cui i concetti di beni comuni e di umanità hanno fatto oggetto di approfondimenti nel corso delle due prime riunioni del gruppo. Si sta muovendo sempre più verso l'analisi dei temi relativi ai« cammini » dell'umanità in formazione e e delle interrelazioni tra le dimensioni chiave
b) coordinato da Domenico Rizzuti, forum italiano-tunisino, Roma Il gruppo concentra il suo interesse sul progetto e le modalità di attuazione dell'iniziativa " Abitante della Terra. Carta d’Identià Mondiale » . Cos'è un "abitante della Terra"? Cosa significa vivere nella Terra? Cio’, con particolare attenzione dalle esperienze del Maghreb ;
c) sotto il coordinamento di Guido Barbera e Nicola Perrone, CIPSI, Roma. L'attenzione sarà focalizzata sul ruolo della cooperazione di solidarietà globale nel processo di costruzione di umanità.
NB si dovrebbe avere nei prossimi giorni la conferma della la formazione di un gruppo in Sicilia che coinvolgerà le associazioni attive in tre luoghi: Palermo, Gela e Barcellona Sicula).
Quebec / Canada coordinato da Raphael Canet. L'obiettivo del gruppo è quello di approfittare delle esperienze e lezioni molto importanti rappresentate dal Forum Sociale Mondiale 2015 a Montreal il cui lavoro è stato di grande valore in termini di consapevolezza delle sfide e delle questioni che la mobilitazione politica dei cittadini globali dovrà affrontare. Da questa mobilitazione dipenderà essenzialmente il successol di un programma d'azione come "L’Audacia in nome dell'umanità".
Spagna sotto il coordinamento di Ricardo Arias, Madrid / Barcellona Un gruppo è appena stato istituito in seguito al Forum europeo degli Umanisti che si è riunito a Madrid dall'11 al 13 maggio per verificare in che misura le conclusioni del Forum europeo possono essere un contributo significativo agli obiettivi AAT.
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